L’ITALIA [NON] è UN PAESE RAZZISTA! (VIDEO)

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SPAZI SOCIALI e POLITICHE GIOVANILI nel I Municipio [oCCuPaNtI InDuNo]

Stamattina il Consiglio del Primo Municipio ha approvato un ordine del
giorno su spazi sociali e politiche giovanili con i voti della maggioranza e
parte dell’opposizione, grazie anche alla presenza di decine degli occupanti
di Via Induno.
L’ordine del giorno è stato ottenuto anche grazie alla contestazione degli
occupanti di Via Induno durante il precedente consiglio municipale del 23
dicembre e alle numerose azioni, volantinaggi e presidi tenuti sul
territorio nelle scorse settimane, e ai successivi incontri con
l’amministrazione municipale, costretta a riconscere i problemi posti dagli
occupanti.
L’Odg prevede un’impegno da parte del Presidente Corsetti e della Giunta
Comunale a fare chiarezza sulla destinazione dello spazio di Via Induno e
del Cinema America, ad attivare un tavolo permanente su spazi sociali e
politiche giovanili sul centro storico e a sollecitare un’incontro tra gli
occupanti e il Prefetto.
Territorio, quello del Primo Municipio e del Centro storico in mano alla
speculazioni edilizie e commerciali che ne vorrebbero fare una vetrina per
ricchi e turisti dove si vive solo una socialità consumistica e alienata
(che produce anche frequenti episodi di matrice squadrista), territorio che
invece noi vorremmo aperto a tutti e riempito di produzione di socialità e
cultura libera dalle logiche del profitto e della speculazione.
Lo stabile di Via induno, di proprietà del Ministero delle Finanze e
abbandonato da più di dieci anni, era stato occupato simbolicamente il 12
dicembre da studenti e giovani durante un corteo in occasione dello sciopero
generale e sgomberato da centinaia di agenti in antisommossa che hanno
identificato e denunciato una trentina di occupanti.
A fronte della risposta repressiva delle istituzioni di questa città a
giovani e studenti che reclamano spazi per potersi riunire e dar vita a
forme di aggregazione e cultura dal basso al di fuori di logiche
commerciali, abbiamo iniziato una campagna sugli spazi sociali a Roma che
continuerà nelle prossime settimane.

                                                                     Gli occupanti di via induno

 ———————————————————————————————
Segue il testo dell’ordine del giorno:
il Consiglio del Municipio Centro Storico, riunito in seduta pubblica il
PREMESSO
che il territorio del Municipio Centro Storico è soggetto ad un uso ormai
quasi esclusivamente commerciale non consentendo forme di aggregazione
culturale giovanili; ciò con particolare evidenza in un rione come
Trastevere dove è ancora più chiaro il bisogno di sottrarre spazi alla
logica del profitto
CONSIDERATO
che in questo quadro è da condannare l’abbandono di spazi, da parte sia
delle amministrazioni pubbliche che dei privati, come nel caso dei locali di
Via Induno – occupati recentemente da giovani studenti – o come l’edificio
dell’ex cinema America;
che, alla richiesta di spazi di aggregazione culturale non si può rispondere
esclusivamente in termini di ordine pubblico, così come avvenuto nella
vicenda di Via Induno
IMPEGNA
il Presidente e la Giunta del Municipio a:
invitare il Prefetto ad accogliere la richiesta di incontro formulata dagli
occupanti dei locali di Via Induno di proprietà dei Monopoli di Stato, nella
prospettiva del dialogo e non della repressione;
attivare un luogo di confronto permanente sulle politiche giovanili
finalizzato anche alla ricerca ed assegnazione di spazi non commerciali;
farsi promotori di tavoli con le proprietà, gli Enti Locali, il rione, per
l’uso sociale e pubblico dei locali di Via Induno e dell’ex cinema America

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Continuiamo a riprenderci i nostri spazi ed a far vivere sta CiTTà

Venerdì
12, durante uno dei diversi corteo studenteschi di quella giornata che
generalizzava lo sciopero contro chi vuol far pagare sempre a noi il
costo della crisi delle banche e dei speculatori, diverse centinaia di
studenti e pischelli del quartiere avevano occupato i locali sotto il
cinema sacher, di proprietà del ministero delle finanze (monopoli di
stato), abbandonato da oltre dieci anni e sul quale erano stati
finanziati lavori per quasi un milione di euro mai terminati.

 

Una
occupazione simbolica, della durata prevista di due giorni all’interno
dei quali erano già previste attività culturali e sociali, per
denunciare la gravità di un ennesimo spazio abbandonato (in un
quartiere, peraltro, sempre piu’ privo di spazi di aggregazione non
commerciali) e chiedere alla istituzioni locali di farsi promotori di
un tavolo aperto, con la partecipazione della proprietà, delle
associazioni di quartiere e degli enti locali affinchè quello spazio
potesse divenire una risorsa per tutto il quartiere, potendo ospitare
un centro culturale e sportivo di aggregazione.

 

A
questa iniziativa le istituzioni della roma di Alemanno hanno risposto
con l’impiego in poche ore di centinaia di agenti dei reparti
antisommossa, trenta identificazioni, quattro minorenni tradotti in
commissariato.

 

La
scelta di sgomberare quella occupazione sembra essere la logica
conseguenza di chi vorrebbe che in questa città regnasse il silenzio,
nessuno denunciasse le speculazioni in corso, nessuno rivendicasse i
propri bisogni, i propri tempi, i propri spazi.

 

Anche
le modalità con le quali si è scelto di operare lo sgombero di un
presidio pacifico dicono, secondo noi, qualcosa. Circa duecento uomini
in tenuta antisommossa (caschi in testa, manganello alla mano, tanto
per chiarezza) di tre corpi diversi delle forze dell’ordine (compresi
gli artificieri). Una intera strada (nel giorno della città allagata la
priorità della prefettura di roma era sgomberare quel presidio) chiusa
alla circolazione di macchine e persino dei pedoni (forse per non avere
testimoni). Il capo della digos di roma in persona a coordinare le
operazione. Ragazzi di sedicenni tradotti in commissariato (anziché
trattenuti sul luogo, come previsto dalle legge per i minorenni) dopo
essere stati caricati sulle volanti, ed interrogati in commissariato.

 

Qualcuno
ha paura. Ha paura di questa generazione che qualcuno avrebbe voluto
precaria, e suddita, ed invece si sta rivelando selvaggiamente ribelle.
Questo qualcuno ha paura, ed allora prova a fare la voce grossa, a far
vedere i muscoli, a fare paura per superare la sua paura.

 

La
lucidità e la determinazione con la quale gli occupanti e le occupanti
hanno affrontato lo sgombero, e con la quale a partire dal giorno dopo
abbiamo tutti insieme continuato a far vivere le nostre scuole ed i
nostri quartieri (tornando anche di fronte a via induno, controllata
adesso da vigilante privati, per buttare altri soldi per difendere uno
spazio vuoto) con altre decine di iniziative (assemblee straordinarie,
"notti bianchi", cineforum, presidi), ci dice però che questo tentativo
di fare paura è inevitabilmente fallito.

 

Se
il nuovo Prefetto di Roma, forse per farsi benvolere dal sindaco
Alemanno che ha criticato il predecessore per una linea di condotta
troppo "dialogante", ha voluto così inaugurare il suo rapporto con gli
studenti e le studentesse della città, ha fatto male i propri conti.

 

Non
ci basta esprimere la solidarietà agli occupanti di via Induno, ai
trenta identificati, ai possibili denunciati. Vogliamo ribadire che
siamo tutti e tutte occupanti di via induno, come siamo stati tutti e
tutte a prendere le aule autogestite in queste settimane nelle scuole,
ad occupare gli istituti, a respingere le infiltrazioni dei fascisti, a
scendere in piazza, ad affrontare le cariche della polizia, a
riprendere il nostro futuro.

 

Non potete fermarci. Arrendetevi, siete circondati.

 

collettivo autorganizzato degli studenti e delle studentesse

collettivo giovanile di monteverde contro la precarietà  – BlackOut

 

 

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oCCuPaZiOnE via Induno

VOGLIAMO SPAZI, CI DANNO POLIZIA

il giorno dello sciopero trecento studenti e giovani hanno occupato
simobolicame gli stabili in via Induno di proprietà dei
Monopoli di Stato, abbandonati da piu’ di dieci anni

volevamo rimanere due giorni in quello spazio per
farlo vivere, denunciandone l’abbandono e chiedeno che fosse assegnato
a tutto il quartiere e non venduto a qualche privato

la risposta, nella città di Alemanno, è stata uno sgombero attuato dai reparti antisommossa

Ieri mattina, al termine di una delle numerose manifestazioni nel
corso dello sciopero generale contro chi vorrebbee far pagare a noi la
crisi, oltre trecento studenti e ragazzi hanno occupato gli stabili abbandonati in via Induno, sotto il cinema Nuovo Sacher.

Si tratta di ampi locali, un tempo adibiti a palestre, che sono abbandonati da oltre dieci anni. La proprietà è del Ministero delle Finanze (Monopoli di Stato). Nel 2003 furono stanziati 160.000 euro per la "ristrutturazione" dei locali. Ristrutturazione iniziata e mai completata, nonostante il bando prevedesse un mese di lavori.

L’ennesimo spazio del patrimonio pubblico abbandonato, ed oggetto di progetti speculativi. Risulterebbe, infatti, in un elenco di proprietà pubbliche che prossimamente dovrebbero essere vendute a privati. Una ennesima speculazione, che questa volta vede in prima persona coinvolto proprio il Ministero dell’on.Tremonti, responsabile
della finanziaria e dei provvedimenti che stanno tentando di scaricare
su altri il costo di una crisi la cui responsabilità è anzitutto di
banche e speculatori.

Gli occupanti hanno subito annunciato di voler rimanere in quegli stabili per due giorni (nei quali erano previsti momenti di socialità e cultura, proiezioni gratuite, un pranzo sociale, una esposizione artistica) per denunciare ad il quartiere e la città lo scandalo di quello spazio abbandonato, in un quartiere – da anni snaturato da speculazioni edilizie, sfratti, commercializzazione dove gli spazi sociali sono ormai quasi del tutto assenti.

Gli occupanti hanno anche subito proposto al Comune ed al I
Municipio di aprire un tavolo di confronto con la proprietà ed il
quartiere per determinare un uso sociale di quello spazio
. Un simile spazio, si proponeva, poteva ospitare le associazioni
del quartiere, una biblioteca informatica, uno spazio di aggregazione
anche sportiva per i "pischelli", una sala proiezione
.

Inttrno alle 18.00 di ieri sera, dopo circa sei ore di presidio, gli
stabili sono stati sgomberati. Sono state identificate decine di
persone, portati in commissariato ragazzi minorenni, annunciate
raffiche di denunce.L’operazione è stata diretta da niente meno che dal
capo della Digos di Roma.Sono stati impiegati decine e decine di agenti
dei reparti antisommossa di carabinieri e polizia schierati con caschi
e manganelli. Molte camionette e diversi blindati. E’ stata persino
chiuso per intero la circolaione su via induno. In una giornata in cui
il traffico era impazzito e c’erano altre emergenze, non si è avuto
nessuno scrupolo ad aumentare i disagi nel quartiere o ad impiegare un
centinaio di agenti, fra forze dell’ordine e vigili urbani, pur di
farci tacere.

A fronte di chi denunciava l’abbandono di uno spazio pubblico, ed il
probabile acquisto da parte di privati, e proponeva invece rendere quel
luogo una risorsa per tutti e tutte, la risposta delle istituzioni di
questa città è stata inequivocabile.

Degli stabili di via Induno, come di ogni altro spazio abbandonato
sui quali si muovono interessi speculativi, non bisogna neppure provare
a parlare. In questa città qualcuno vorrebbe ricondurre ogni voce di
denuncia, di protesta, di proposta al silenzio – a costo di farlo con
agenti antisommossa.

Una occupazione simoblica di uno spazio pubblico abbandonato con la
richiesta di usarlo per il quartiere è già troppo, per chi tiene
l’ordine in questa città. Ci domandiamo, anche, se in quanto accaduto
ieri sia collegato anche all’insediamento del nuovo Prefetto, che in molti hanno detto aver sostituito il precedente perchè non gradito al sindaco Alemanno perchè "troppo morbido".

 

NOi NoN AbbIaMO PAURA e NoN Ci FeRmErEmo QuI

occupanti di via induno

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10/12 ore18 PRESIDIA SOTTO L’AMBASCIATA GRECA (roma)

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10/12/08 VIAGGIO AL CENTRO COMMERCIALE alla ricerca di nuovi spazi di conflitto

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noi la crisi non la paghiamo e questo quartiere se ripiamo

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La risposta dei politici alla crisi
finanziaria consiste in privatizzazione e messa in vendita del patrimonio
pubblico, di aiuti a pioggia a banche, istituti di credito ed imprese e
parallelamente di tagli alla scuola, all’università, alla sanità pubblica e di
un piano Casa che di fatto elimina l’edilizia pubblica e sociale dal panorama
politico.

Insomma vogliono far pagare i loro errori
agli studenti, ai precari, a tutti noi!

 

Vogliamo riprenderci ciò che ci spetta: scuole
e università pubbliche, diritto alla casa, accesso alla cultura, spazi
d’aggregazione.

 

E così hanno fatto circa 500 persone, tra
migranti, precari e precarie, studenti e studentesse, con il collettivo
Black-out e con il Coordinamento Cittadino di lotta per la casa Sabato 8
Novembre 2008 occupando l’edificio ex-ASL vuoto da alcuni anni in Via
Revoltella 135, zona Monteverde, che stava per essere venduto ad un privato per
trasformarlo nell’ennesima speculazione.

 

Questa occupazione vuole bloccare un’altra
speculazione del mattone, fornire una casa alle famiglie e spazi sociali per il
quartiere.

Monteverde è infatti un quartiere dove le
case hanno dei prezzi spropositati che solo alcune persone possono permettersi e
mancano completamente spazi di aggregazione per persone di tutte le età.

 

A livello comunale l’occupazione non ha
fatto molto piacere, alcuni esponenti di AN hanno fatto forti pressioni per lo sgombero
e cercato di stimolare le paure del quartiere e aizzarlo contro “gli immigrati”,
affermando che Monteverde è “zona loro” ed è un quartiere troppo centrale per
le occupazioni. Le nuove famigli che volevano condividere questo quartiere con
noi si sono ritrovate per strada e costrette a cercare un altro posto in una
zona un po’ meno “nera”.

 

Ma secondo noi non è e non deve essere
così, il quartiere ha infatti espresso solidarietà alle famiglie durante i
giorni di occupazione e adesso che se ne sono dovuti andare deve esprimere

il proprio disprezzo verso questi “signori”
che pensano di poter fare ciò che vogliono del posto in cui tutti poi viviamo,
ribadendo che MONTEVERDE è ANTIFASCISTA e

la propria indignazione per come stanno
affrontando questa crisi a livello nazionale, profilandoci un futuro di
precarietà e privatizzazione nello SCIOPERO GENERALE DI VENERDì 12

 

                         

 

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ADESCHIAMO DIRITTI 13 Dicembre MANIFESTAZIONE CONTRO IL DDL CARFAGNA

 

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VIDEO+FOTO delle InDeCoRoSe e LiBBBeRe(come RiBBBeLLule)

– clicca qui per vedere la FOTOGALLERY DI REPUBBLICA.IT

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DOMENICA 23 alle 18:00 CiNeFoRuM+ApErItIvO all’occupazione di monteverde

DOMENICA 23 alle 18:00 il collettivo di monteverde organizza all’interno dell’occupazione di via Revoltella un CiNeFoRuM+ApErItIvO

3 proiezioni contemjporanee: una all’aperto

                                       una all’interno per i bambini

                                       un’altra all’interno, Film: LOCK & STOCK      

                                  

sarà cmq tutto il giorno una giornata di festa e iniziative

 

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