DENUNCE PER I FATTI DI PIAZZA NAVONA

Comunicato diffuso al termine della giornata di mobilitazione di
lunedì sui fatti di piazza navona, con blocchi della didattica e azioni
di controinformazione in solidarietà ai denunciati e contro l’annuncio
del blocco studentesco di manifestare nei prossimi giorni.

Nei giorni scorsi abbiamo appreso che 15 studenti e studentesse, alcuni
neppure presenti in piazza navona, sono stati raggiunti da surreali denunce per rissa, adunata sediziosa, e lesioni (!) per quanto accaduto a Piazza Navona.
La verità su Piazza Navona è nota a tutti. E’
nota perchè le migliaia di studenti e studentesse presenti hanno visto.
E’ nota perchè tutte le documentazioni video sono inequivocabili. E’
nota perchè tutti i testimoni, a partire da giornalisti come curzio
maltese, concordano.

I fatti, in sintesi, sono semplici.

Il Blocco Studentesco, un gruppuscolo dichiaratamente neofascista, la
mattina del 29, mentre in senato si votava il decreto gelmini sulla
scuola, si
presentava alla manifestazione spontanea degli studenti in piazza,
tentando di prenderne persino la guida con metodi squadristi
.

La stessa operazione che avevano tentato nei due giorni precedenti. Il
27 prendendo con la forza la testa di un corteo spontaneo di studenti
del IV Municipio (operazione attuata con la complicità della polizia in
piazza) portando alla dissociazione degli stessi promotori a fine
giornata. Il 28 presentandosi sempre sotto il Senato e tentando di
aggredire il corteo che da Piazza della Repubblica era arrivato fin lì
.

Mercoledì 29 Ottobre, in Piazza Navona, il Blocco Studentesco
trova la reazione compatta e spontanea degli studenti presenti in piazza
.
Immediati si creano cordoni pacifici che tentano di tenere a distanza i
provocatori, si alzano slogan che rifiutano il fascismo, si invitano i
neofascisti a lasciare la piazza.

I militanti neofascisti, di fronte a questa reazione del corpo
studentesco che rifiuta la loro presenza, decidono di caricare gli
studenti e le studentesse dei licei
. Tutti i filmati
testimoniano chiaramente che neofascisti, a freddo, organizzano una
carica armati di caschi e cinte, colpendo indiscriminatamente nel
tentativo di far avanzare il loro camion (che si scoprirà poi essere
riempito di mazze tricolore).

Mentre avviene tutto questo, le forze dell’ordine rimangono non
solo immobili, ma persino – come testimoniato da curzio maltese –
collaborano con i neofascisti.

Nel frattempo, da Piramide si muoveva un corteo promosso
dai collettivi delle scuole e dalla università, cui partecipano almeno
cinquemila studenti e studentesse.

Il corteo, già previsto ed annunciato, vede la partecipazione di almeno venti istituti superiori.

E’ questo il corteo che arriva in Piazza Navona, e trova
una situazione inequivocabile. Diversi studenti feriti, due ragazzi in
ospedale, i neofascisti armati di mazze tricolore allineati in un lato
della piazza pronti a rinnovare le cariche delle quali si erano già
resi protagonisti.

In questa situazione, preso atto che la polizia aveva lasciato già
aggredire gli studenti e le studentesse e che aveva consentito ai
neofascisti di estrarre mazze tricolori e allinearsi per una nuova
carica, gli studenti e le studentesse non hanno potuto che esercitare
il proprio diritto all’autodifesa.

I neofascisti, che hanno visto fallire i loro tentativi di infiltrazione nelle mobilitazioni degli studenti, provano a sostenere l’impossibile con montaggi video sempre piu’ arditi, smentiti dai filmati come ha dimostrato anche la redazione di chi l’ha visto (provocando la nota e scomposta reazione dei fascisti).

Ma, curiosamente, sembra che anche le forze dell’ordine, il governo, e
la magistratura tentino di avvalorare una tesi che vorrebbe quella di
piazza navona una "rissa" fra centri sociali e neofascisti.

Non siamo disposti ad accettare simile teorema. Eravamo
tutti e tutte in Piazza Navona. C’eravamo dalla mattina, a sventare
l’ennesimo tentativo di infiltrazione di blocco. E c’eravamo tutti e
tutte anche nei cordoni che si sono frapposti fra i militanti
neofascisti ed il resto della piazza, per evitare una nuova carica dei
neofascisti. Ed eravamo in migliaia nel corteo che da Piramide si è
diretto in Piazza Navona.

Se quel corteo incrimato, partito da piramide, annunciato pubblicamente
e promosso da decine di istituti assieme agli universitari, era una
"adunata sediziosa" siamo pronti, in centinia di studenti e studentesse
di decine di istituti, ad autodenunciarci alle forze dell’ordine.

E se autotelare una manifestazione, anche a seguito dello scandoloso
atteggiamento delle forze dell’ordine in piazza che avevano già
lasciato caricare gli studenti con cinghie e caschi, era essere
partecipi ad una rissa, allora siamo stati tutti partecipi di una rissa.

Esprimiamo tutta la nostra solidarietà ai denunciati. Ma
sopratutto rifiutiamo il tentativo di dividere le mobilitazioni, di
dividere gli studenti e gli universitari, di additare qualche centro
sociale.

E’ questo che in questi giorni stiamo affermando con forza.

Questa mattina il liceo virgilio, il liceo mamiani ed il liceo socrate hanno interrotto la didattica,
si sono presi assemblea, ed hanno dato vita ad un corteo interno
all’istituto. Stessa cosa avevano fatto sabato gli studenti dell’istituto psicopedagogico rosseau. In altre quindici scuole, dal tasso al labriola di ostia, dal righi al cavour, sono stati affissi striscioni e diffusi volantini.

Il movimento degli studenti rifiuta le infiltrazioni dei neofascisti, e rifiuta i teoremi che qualcuno sta portano avanti.

Apprendiamo infine in queste ore che Blocco Studentesco avrebbe preavvisato in questura una manifestazione per Venerdì 28,
in concomitanza alla mobilitazione nazionale di scuole ed università
promossa dall’assemblea naziona alla Sapienza della scorsa settimana.

Una chiara provocazione, ed un tentativo di costringere il movimento in una dinamica di scontro che non ci interessa.

Da parte nostra, Venerdì 28 saremo come previsto nelle
piazze e nelle strade della nostra città, insieme agli studenti di
tutta italia.

Ci auguriamo che le istituzioni di questa città non permettano ancora
ai neofascisti di provocare le manifestazioni degli studenti.

Se lo faranno, sarà ormai chiara a tutti una "strategia della
tensione" della quale, dal governo al prefettura ai vertici della
polizia, si dovranno assumere la intera responsabilità.

 

 
 
 
 
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dossier antifascista+link del video I BURATTINI AL POTERE

LINK DOSSIER ANTIFà

OPUSCOLO A5 [3,5 MB PDF]

LINK DEL VIDEO: I BURATTINI AL POTERE

http://www.archive.org/details/Burattini2008

SCARICATE E DIFFONDETE

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22/11 manifestazione nazionale contro la violenza maschile sulle donne-INDECOROSE E LIBERE

 
 
MANIFESTAZIONE NAZIONALE
CONTRO LA VIOLENZA MASCHILE SULLE DONNE
Corteo di donne autorganizzato

ROMA, 22 NOVEMBRE 2008 – P.zza della Repubblica, ore 14.00

INDECOROSE E LIBERE!

La violenza maschile è la prima causa di morte e di invalidità
permanente delle donne in Italia come nel resto del mondo. La violenza
fa parte delle nostre vite quotidiane e si esprime attraverso la
negazione dei nostri diritti, la violazione dei nostri corpi, il
silenzio.
Un anno fa siamo scese in piazza in 150.000 donne, femministe e lesbiche per dire NO alla VIOLENZA MASCHILE
e ai tentativi di strumentalizzare la violenza sulle donne da parte di
governi e partiti, per legittimare politiche securitarie e repressive.
Torneremo in piazza anche questo anno perché i governi cambiano ma le
politiche restano uguali e, al giorno d’oggi, peggiorano.
In un anno gli attacchi alla nostra  libertà e autodeterminazione sono aumentati esponenzialmente, mettendo
in luce la deriva autoritaria, sessista, e razzista del nostro paese.
Ricordiamo il blitz della polizia al policlinico di Napoli per il
presunto aborto illegale, le aggressioni contro lesbiche, omosessuali e
trans, contro immigrate/i e cittadine/i di seconda generazione.
Violenza legittimata e incoraggiata da governi e sindaci-sceriffi che
vogliono imporre modelli di comportamento normalizzati in nome del
“decoro” e della “dignità” impedendoci di scegliere liberamente come
condurre le nostre vite.
La violenza maschile ha molte facce e una di queste è quella
istituzionale: vorrebbero risolvere la crisi economica e culturale che
stiamo vivendo smantellando lo stato sociale.
Per salvare le banche, rifinanziare le missioni militari all’estero e
militarizzare le nostre città, tagliano i fondi ai centri antiviolenza,
ai consultori e a tutti i servizi che garantiscono alle donne libertà,
salute e indipendenza.
Con la legge 133 tagliano i fondi alla scuola e all’università pubblica
per consegnare l’istruzione nelle mani dei privati,  determinando la
fine del diritto ad una istruzione gratuita e libera per tutte/i.
Con il decreto Gelmini, migliaia di insegnanti, maestre precarie,
perdono il posto di lavoro, e viene meno  un sistema educativo – il
tempo pieno – che sostiene le donne, consentendo loro una maggiore
libertà di movimento e autonomia.
L’obiettivo delle riforme del lavoro, della sanità, della scuola e
dell’università è di renderci sempre più precarie e meno garantite:
mogli e madri “rispettabili” rinchiuse nelle case, economicamente
dipendenti da un uomo, che lavorano gratuitamente per badare ad anziani
e bambini. Non pagheremo noi la vostra crisi!
Vogliamo reagire alla violenza fisica, psicologica, economica,
normativa, sociale e religiosa agita verso di noi, in famiglia e fuori,
“solo” perché siamo donne. Vogliamo dire basta al femminicidio.  

SABATO 22 NOVEMBRE
SAREMO DI NUOVO IN PIAZZA COME FEMMINISTE E LESBICHE


PER RIBADIRE

con la stessa forza, radicalità e autonomia che la VIOLENZA MASCHILE non ha classe né confini, NASCE IN FAMIGLIA, all’interno delle mura domestiche, e NON È UN PROBLEMA DI ORDINE PUBBLICO, MA E’ UN PROBLEMA CULTURALE E POLITICO!

E AFFERMARE CHE

al disegno di legge Carfagna, che criminalizza le prostitute e impone
regole di condotta per tutte, che ci vuole dividere in buone e cattive,
in sante e puttane, in vittime e colpevoli, noi rispondiamo che SIAMO TUTTE INDECOROSAMENTE LIBERE!
al decreto Gelmini che ci confeziona una scuola autoritaria e razzista, noi rispondiamo che VOGLIAMO  TUTTE 5 IN CONDOTTA!
ai pacchetti sicurezza e alle norme xenofobe che ci vogliono distinguere in cittadine/i con e senza diritti, rispondiamo che SIAMO TUTTE CITTADINE DEL MONDO E ANDIAMO DOVE CI PARE!

Sommosse – Rete Nazionale di femministe e lesbiche
www.flat.noblogs.org,

 
PER SOSTENERE LA MANIFESTAZIONE: 
 Associazione Donne in Genere Onlus CARIRI Ag. 4 ROMA
IBAN: IT97H0628003205000003010136
causale: MANIFESTAZIONE
 
 
 
 
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ULTIME AGGRESSIONI a RoMa

 
RAGAZZA PICCHIATA DAI FASCI
Presa
a calci da quattro ragazzi. Nello stomaco e sui fianchi. Ripetutamente.
Minacciata con un coltello. Nell’indifferenza della gente, su un treno
regionale. Una tratta breve, Roma-Ciampino, quindici minuti appena.

È
successo sabato scorso a Ilaria, 21 anni, di Pavona, piccolo centro a
due passi da Roma. La sua colpa? Avere in borsa una kefiah, la sciarpa
simbolo del patriottismo palestinese usata, tra i ragazzi, come segno
di un’appartenenza politica di sinistra.

«Stavo tornando a casa dopo un pomeriggio di lavoro. Come sempre mi
aspettavano un quarto d’ora in treno e poi un tratto in autobus»,
spiega Ilaria, che fa la barista in via Cavour. Alle 22.42 il treno è
partito. Ilaria ha preso posto in un vagone centrale. Dopo pochi
minuti, l’incubo. «Ho notato un gruppo di ragazzi sui 24-25 anni.
Gridavano, battevano sui vetri. Era impossibile non sentirli anche nei
vagoni accanto». Il controllore, però, su una tratta così breve passa
difficilmente. E l’escalation è continuata. «Uno di loro ha iniziato a
chiedere, urlando: Ce l’avete le bombe? Penso che cercasse droga.
Pasticche. A Roma si chiamano così. Ho abbassato la testa. Intanto due
di loro sono saliti davanti ai sedili di fronte al mio e, dandomi le
spalle, hanno iniziato a spintonare un gruppo di ragazzini che sedevano
più avanti. Insistevano: Voi ce l’avete le bombe?».

Ilaria prosegue, le trema la voce. «A un certo punto uno di loro si
è girato e ha visto la mia borsa. Indicandola mi ha detto: E tu ce le
hai le bombe? Frugandoci dentro, ha visto la mia kefiah. Non hai le
bombe e oltretutto sei una comunista di merda. Ha detto così e sono
cominciati i calci. Io ho pensato solo a coprirmi la testa. Mi hanno
circondata in quattro. Ripetevano: Prenditi quello che ti spetta,
comunista di merda». 

Nel vagone del treno, quella sera, Ilaria non era sola. Davanti a
lei, oltre al gruppetto di ragazzi che per primi erano stati molestati,
due uomini sulla trentina e, poco più avanti, altri quattro giovani. In
poco tempo, però, si sono tutti dileguati. «Mi hanno tirata su. Uno di
loro mi ha allargato le braccia e ha preso a minacciarmi con un
coltello. È lì che mi sono girata e non ho visto più nessuno. Il
coltello era fermo, ma il corpo si muoveva per i calci. Così ci ho
urtato contro e mi ha graffiata. È uscito del sangue».

È stato forse questo a salvare la ragazza da conseguenze peggiori
dei cinque giorni di prognosi diagnosticate dal pronto soccorso. «Uno
dei ragazzi che mi stava pestando si è spaventato e si è fermato. Si è
messo in mezzo, mi ha fatto scappare. A quel punto mi sono chiusa in
bagno». Da lì, Ilaria ha fatto una telefonata. «C’era poco campo, . Per
istinto non ho chiamato la polizia, ma mia madre». La denuncia per
aggressione alla polizia di Albano Laziale è di ieri sera. 

Nel frattempo i ragazzi sono fuggiti. Nessuno li ha fermati. Alla
stazione di Ciampino non ci sono telecamere e, al suo arrivo, Ilaria
l’ha trovata quasi deserta. Per rendersi conto che quel che dice è
vero, basta prendere il suo stesso treno. Lunedì sera, ad esempio.
Corsa semivuota, dieci passeggeri in tutto, metà le donne. Il
controllore non è mai passato nei vagoni centrali. All’arrivo in
stazione, davanti al secondo binario, la carcassa annerita di un bar
self- service dato alle fiamme. A pochi metri, un comando della Polizia
Ferroviaria. Ben illuminato, ma senza nessun agente sulla soglia a dare
un’occhiata. 

Nel sottopassaggio, alcuni volantini raccontano di un altro episodio
di violenza, una settimana fa. Erika, 19 anni, era seduta sulla
ringhiera e aspettava il treno per Frascati. Erano le quattro del
pomeriggio, c’era ancora luce. Un giovane l’ha spinta lungo le scale
del sottopassaggio ed è scappato via. Un volo di tre metri. «Abbiamo
fatto denuncia, ma non essendoci le telecamere è quasi inutile.
Cerchiamo testimoni», spiega suo padre. «Mia figlia si è fratturata una
spalla, incrinata tre vertebre e ferita alla testa. Tre giorni in
ospedale, 30 di prognosi».

Sono queste le stazioni di periferia che, dopo l’omicidio di
Francesca Reggiani, il sindaco Alemanno aveva promesso di mettere in
sicurezza. La campagna elettorale è finita e a pagare sono loro. Due
ventenni qualsiasi. Un sabato sera e un mercoledì pomeriggio come tanti.

                                

 

 

ROMA: BARBERA (PRC), GRUPPO FASCISTI AGGREDISCE STUDENTI A PIAZZALE DEGLI EROI

Roma, 15 nov. (Adnkronos) – ”Ieri sera, un gruppo di estrema
destra, dopo aver attraversato in maniera provocatoria le strade del
rione Prati e del quartiere Trionfale a bordo di un camion dal quale
venivano diffusi slogan e canti inneggianti al fascismo, ha aggredito e
malmenato un gruppo di giovani che pacificamente stazionavano a
piazzale degli Eroi”. E’ quanto dichiara Giovanni Barbera, presidente
del Consiglio del Municipio Roma XVII e membro del comitato politico
del Prc romano.

“Trovo sconcertante e gravissimo – aggiunge – il fatto che le forze
dell’ordine non siano intervenute per impedire ad alcune squadracce di
estrema destra di percorrere indisturbate e in maniera intimidatoria le
strade dei nostri quartieri, insultando e aggredendo cittadini indifesi
che manifestavano il loro legittimo dissenso dinanzi alle loro
provocazioni. Tanto più che ieri, per la città di Roma, era una
giornata molto particolare a causa della grande manifestazione sulla
scuola organizzata dai sindacati e dagli studenti” .

“Chiedo alle autorità competenti come sia possibile che,
ultimamente, episodi simili si stiano ripetendo con una pericolosa
frequenza. Non è più tollerabile che si permetta a queste sparute
frange violente non solo di offendere la coscienza democratica dei
nostri cittadini con gesti, simboli e slogan inneggianti al fascismo,
ma anche di seminare impunemente violenza nei nostri quartieri”,
conclude Barbera.

 

Aggressione razzista a roma


Sab, 15/11/2008 – 21:29

ROMA
(15 novembre) – Aggrediti a Villa Borghese a Roma mentre svuotavano i
cestini della spazzatura. Le vittime, padre e figlio di 54 e 28 anni,
cittadini peruviani, sono stati colpiti con calci e pugni da un uomo
che gli urlava contro: «Immigrati andatevene». A denunciare il fatto
Fabio Benedetti, presidente della Cooperativa sociale Parco di Veio,
che gestisce la manutenzione di Villa Borghese e per la quale i due
immigrati lavorano. Padre e figlio sono stati medicati in un vicino
ospedale, ne avranno per 30 giorni. Gli aggressori, secondo il racconto
delle vittime, erano tre: chi li ha picchiati, armato con un pugno di
ferro, era vestito con anfibi e giubbotto neri. Al pestaggio ha
assistito il proprietario del bar della Casina dell’orologio che ha
allertato la polizia.

 

 

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SABATO ORE 15 VIA REVOLTELLA 153 giornata di festa per la nuova occupazione a monteverde

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NON PAGHEREMO NOI

LA VOSTRA CRISI

 

 

La risposta dei politici alla crisi finanziaria consiste in privatizzazione
e messa in vendita del patrimonio pubblico, di aiuti a pioggia a banche,
istituti di credito ed imprese; e parallelamente di tagli alla scuola,
all’università, alla sanità pubblica e di un piano Casa che di fatto elimina
l’edilizia pubblica e sociale dal panorama politico.

Insomma vogliono far pagare i loro errori
agli studenti, ai precari, a tutti noi!

 

Vogliamo riprenderci ciò che ci spetta: scuole
e università pubbliche, diritto alla casa, accesso alla cultura, spazi
d’aggregazione.

 

E così hanno fatto circa 500 persone, tra
migranti, precari e precarie, studenti e studentesse, con il collettivo
Black-out e con il Coordinamento Cittadino di lotta per la casa Sabato 8
Novembre 2008 occupando l’edificio ex-ASL vuoto da alcuni anni in Via
Revoltella 135, zona Monteverde, che stava per essere venduto ad un privato per
trasformarlo nell’ennesima speculazione.

 

Questa occupazione vuole bloccare un altra
speculazione del mattone, fornire una casa alle famiglie e spazi sociali per il
quartiere

 

A livello comunale tutto ciò non ha fatto
molto piacere, alcuni esponenti di AN hanno chiesto in tutti i modi lo sgombero
e cercato di stimolare le paure del quartiere e aizzarlo contro di noi.

 

Noi non siamo un problema di ordine
pubblico

    Le intimidazioni, gli sgomberi, le
cariche come non hanno fermato le lotte studentesche non fermeranno         
     neanche le
occupazioni

 

 

DA QUI NUN SE NE AMMAMO

 

 

SABATO  ORE 15  VIA REVOLTELLA 153

giornata di festa per la nuova occupazione

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I BURATTINI AL POTERE

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mp3 dello spazio radio delle scuole in rivolta

A questo link, l’mp3 della trasmissione "zero in condotta"  trasmessa sugli 87.9 FM di Radio Onda Rossa

http://www.autistici.org/ondarossa/archivio/zeroincond…

Due ore on air dalle scuole in rivolta di roma

(…interventi da mamiani e coordinamento prati-trionfali, pasteur e
torricelli coordinamento romanord-torrevecchia, virgilio, kennedy e
manara collettivo black out monteverde, cavour, collettivo senza
tregua, visconti, democrito coordinamento studenti XII (ostia),
keplero, collettivo autorganizzato studenti, rosseau , rossellini e
forse qualcun’altro…)

ogni GIOVEDì  su Radio Onda Rossa
87.9 FM dalle 4 alle 5 : ZERO IN CONDOTTA

sito internet: http://scuole-in-rivolta.noblogs.org

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OCCUPAZIONE MoNtEvErDe:NOI NON CE NE ANDIAMO

I fascisti chiedono lo sgombero dell’occupazione di Monteverde

L’occupazione
dell’altro giorno a Roma non è andata giù ai fascisti di AN(fami) che
chiedono l’immediato intervento del prefetto di Roma.
Notiamo come a farlo siano gli amichetti dei fascisti immaginari di CasaPound come Gramazio e Cassone, due uomini, due merde.
Lo stesso Gramazio l’altro giorno attaccava un noto attivista romano di creare un clima di tensione in città.
Siamo alla solita storia: fascisti e polizia a braccetto contro i movimenti antagonisti.

PDL, SU OCCUPAZIONE EX STABILE ASL MONTEVERDE INTERVENGANO PREFETTO
E QUESTORE = Roma, 9 nov. (Adnkronos) – «Prosegue l’occupazione a
Monteverde nonostante la lunga trattativa nella quale si è tentato in
tutti i modi di far comprendere che esistono dei luoghi di discussione
aperti dalla nuova giunta Alemanno come il consiglio straordinario
sulle politiche abitative che si svolgerà giovedì 13 novembre e le
diverse altre soluzioni per l’emergenza casa presentate nel Dpf
2009-2011». Lo hanno dichiarato Fabrizio Santori, Ugo Cassone, Luca
Gramazio, consiglieri capitolini del Pdl, in merito allo stabile ex Asl
in Via Revoltella occupato dagli esponenti del Coordinamento cittadino
di lotta per la casa i quali «per tutta la notte hanno proceduto a
trafugare indebitamente gli allacci elettrici e trasportato materassi,
utensili e altri oggetti utili per la consueta vita quotidiana».
«Insieme ai consiglieri del XVI Municipio Antonio Aumenta, Marco
Valente, Marco Giudici e Paride Alampi ci siamo resi conto che i
movimenti di lotta per la casa strumentalmente utilizzano famiglie
disperate, per la maggior parte immigrati provenienti da altri stabili
pubblici e privati già occupati in città, che scorrazzano nella
Capitale e soffocate da questa morsa di arroganza e di illegalità che
viene mascherata da iniziative politiche -aggiungono gli esponenti del
Pdl- A questo punto, alla luce delle nuove odierne occupazioni in via
Vittorio Amedeo II, zona viale Manzoni, chiediamo al Prefetto e al
Questore l’immediato sgombero dello stabile e di procedere con
l’identificazione e la denuncia a piede libero per i reati di
appropriazione indebita e occupazione abusiva poichè continuiamo ad
interrogarci di quale credibilità possano avere le Istituzioni che
consentono a queste bande organizzate, con idraulici ed elettricisti,
di occupare stabili pubblici e privati a proprio piacimento dando una
percezione d’illegalità da terzo mondoì». «Questa di Monteverde –
concludono – è l’ennesima prova, più evidente, che alcuni personaggi,
tutt’altro che difensori dei più deboli, manovrano le masse
sobillandole con una legittimazione diffusa che non ha mai avuto
precedenti. Per questi motivi siamo pronti, in caso di mancate risposte
dai tutori dell’ordine pubblico, ad organizzare in loco l’indignazione
e il terrore dei residenti con una manifestazione generale contro la
pratica, divenuta consuetudine, delle occupazioni illegali di stabili
pubblici e privati». (Rre/Opr/Adnkronos) 09-NOV-08 16:45 NNN

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OCCUPAZIONE EDIFICIO A MONTEVERDE

CONTRO
LA SPECULAZIONE IMMOBILIARE





CONTRO
L’ASSALTO DI ALEMANNO ALL’AGRO ROMANO





PER
UN NUOVO PIANO DI EDILIZIA PUBBLICA





NON
PAGHEREMO NOI LA CRISI DELLA FINANZA…





CASA
E REDDITO PER TUTT@!



Oggi
Sabato 8 Novembre 2008 120 nuclei familiari di italiani, migranti,
singoli precari e precarie, studenti e studentesse, con il
Coordinamento Cittadino di lotta per la casa, hanno occupato un
edificio ex-ASL vuoto da 10 anni in Via Revoltella 135 in zona
Monteverde.


Da
settimane sui giornali si legge di una crisi finanziaria profonda che
sta lacerando il sistema economico dei paesi occidentali, e da
settimane si sente parlare delle ricadute economiche e politiche che
questa crisi dovrà avere. La ricetta in salsa è pronta
e parla di privatizzazione e messa in vendita del patrimonio pubblico
di aiuti a pioggia a banche, istituti di credito ed imprese, e
parallelamente di tagli alla sanità pubblica, alla scuola e
all’università, e di un piano Casa che di fatto elimina
l’edilizia pubblica e sociale dal panorama politico coprendo questa
manovra di definitiva privatizzazione col nome di Housing sociale.
Nella nostra città aumentano i poveri ed i precari, Roma è
la
CAPITALE ITALIANA dell’indebitamento per i mutui e presto
cominceranno campagne di pignoramento per chi non potrà
permettersi un mutuo o un affitto che ormai succhia più di
metà reddito a fine mese. Contro tutto questo abbiamo
occupato, perchè vorremmo ricordare al sindaco Alemanno, che
il Piano casa del governo Berlusconi, non le accettiamo e le
riteniamo assolutamente inadatto ad affrontare l’attuale condizione
di crisi abitativa. Nella settimana che porta al consiglio
straordinario sulla casa, 13 Novembre 2008, ed alla manifestazione
dei movimenti di lotta per la casa, continuiamo ad indicare soluzioni

possibili, come questo stabile vuoto, che da subito potrebbero essere
messe a disposizione di politiche abitative pubbliche, invece di
lanciare una improbabile campagna di sgomberi, e di cementificazione
dell’agro romano. Infine vorremmo mandare un messaggio forte e chiaro
a chi non ha alcuna voglia di pagare la crisi di banchieri e
speculatori senza scrupolo, che questo è il momento di
prendere parola, di non farci schiacciare in una precarietà
dilagante, ed in una logica che ci vorrebbe tutti quanti colpevoli di
aver affondato un sistema economico. La crisi l’hanno provocato e
voluta loro, ora che se la paghino, noi come precari e precarie,
senza casa, sfrattati, studenti, italiani e migranti chiediamo:


  • un
    nuovo piano STRAORDINARIO di
    edilizia pubblica per tutti,


  • risposte chiare per le 30 MILA
    FAMIGLIA in attesa di una casa popolare, e case per tutta lista di
    attesa subito,


  • il blocco generalizzato di sfratti,
    sgomberi e pignoramenti.




la
crisi è delle banche e non la paghiamo noi…



…VERSO
LA MANIFESTAZIONE DEL 13 NOVEMBRE 2008




CASA
E REDDITO PER TUTT@!




Coordinamento
cittadino di lotta per la casa




assessorato
popolare contro la crisi abitativa




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FASCI ALLA RAI+VIDEO AGGRESSIONI AI LICEALI A PIAZZA NAVONA

Una trentina di giovani appartenenti ad un movimento dell’estrema

> destra romana, alcuni con il viso coperto da passamontagna, ha

> scavalcato la scorsa notte i cancelli della sede Rai di via Teulada

> tentando un’irruzione per protestare contro la trasmissione

> televisiva Chi l’ha visto? e la sua conduttrice Federica Sciarelli.

>

> Nella puntata di ieri sera erano andati in onda dei filmati che

> ricostruivano le fasi immediatamente precedenti l’aggressione di un

> gruppo di studenti dell’estrema destra ai danni di altri che

> manifestavano davanti al Senato contro il decreto Gelmini.

>

> All’una e trenta il gruppo, è riuscito ad entrare nel cortile della

> sede Rai. Alcuni avevano anche il volto coperto da passamontagna. Due

> dei giovani erano muniti di telecamere.

>

> Ad accorgersi dell’intrusione è stata una guardia giurata che ha

> avvicinato alcuni di loro ma è stato allontanato al grido di

> "lasciaci in pace dobbiamo protestare". Quando la guardia giurata ha

> informato i giovani che a quell’ora non c’era più nessuno nelle

> redazioni il gruppo ha desistito e si è allontanato.

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ecco il video

http://www.youtube.com/watch?v=7jY45lVue4w

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