IL DIRITTO DI MANIFESTARE NON SI TOCCA assemblea cittadina mercoledì 18 febbraio alle ore 21 al csoa Forte Prenestino

assemblea cittadina mercoledì 18 febbraio alle ore 21
al csoa Forte Prenestino

 

Il diritto di manifestare nelle strade e nelle piazze della nostra città
 è stato posto pesantemente sotto attacco nei giorni scorsi dal fuoco
 incrociato di attori economici (Confcommercio), istituzionali (prefetto
 Pecoraro, sindaco Alemanno), mediatici (Il Messaggero). E’ un tema che
 ricorre ciclicamente nelle esternazioni di reazionari di tutte le risme,
 sempre pronti a denunciare il carattere fastidioso della libera
 espressione del conflitto sociale, ma in queste ultime settimane la faccenda ha
raggiunto toni parossistici. Ha cominciato Pambianchi, presidente dei
commercianti romani, a invocare la chiusura del centro ai cortei, in
quanto disturbatori dei buoni affari dei suoi associati.
Ha rilanciato il  prefetto Pecoraro promettendo di liberare la città dai manifestanti.
Ha infine raggiunto l’apice il colonnello Maroni, ministro di Polizia, con i suoi
 editti degni del ventennio fascista. Il tutto amplificato da una
 vergognosa campagna disinformativa del Menzognero, quotidiano del palazzinaro
Caltagirone, che si è fatto paladino dei “cittadini” prigionieri dei
 manifestanti, come se questi ultimi non fossero “cittadini” anche
 loro.
 I toni sono poi sfumati nelle giornate successive ma la sostanza non
 cambia di molto: i cortei disturbano il flusso incessante della produzione e del
 consumo, sono luoghi di cultura critica e di emersione della tante
 problematiche che agitano una società ingiusta, permettono alle persone
 di uscire di casa per ritrovarsi, condividere, respirare aria di
liberazione.
 E’ evidente il progetto di ridurre progressivamente gli spazi di
 agibilità democratica in questo periodo storico caratterizzato da una crisi
 economica che produrrà malcontento sociale e, speriamo, voglia di organizzarsi e
di scendere in piazza.
Militarizzazione dei territori, delirio securitario,
 “strategia della paura”, video-sorveglianza senza più limiti,
 riduzione del conflitto sociale a problema di ordine pubblico, divieto di
 manifestare, sono aspetti diversi di un problema unico: il tentativo di
proporre una svolta autoritaria per gestire la crisi. Dovremo aspettarci
 nell’immediato futuro altre puntate di questa indecente telenovela
 fascistoide, per esempio la firma di un protocollo d’intesa per limitare
i cortei vincolante per tutti.

E’ un problema che riguarda tutti e tutte,
 dai centri sociali alle case occupate, dai sindacati di base agli studenti,
 dai collettivi glbt ai comitati di solidarietà internazionale, fino ai
 migranti che saranno il soggetto sociale che più duramente pagherà la
 crisi e il clima di guerra tra poveri.
 Non dobbiamo farci trovare impreparat@, mettiamo i piedi nel piatto fin
da subito, ragionando su di un percorso di attivazione e di lotta a difesa
del diritto di manifestare che viaggi in sintonia e complicità con le
 mobilitazioni contro il pacchetto sicurezza, contro gli sgomberi, contro
 la violenza sessista, per l’apertura di spazi di libertà.

 
  Rete Antifascista Metropoliatna

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Pillolissima 2009

Questo piccolo grande errore…con Pillolissima 2009 libertà e
autodeterminazione!

Il 14 febbraio è il giorno degli innamorati: per questo ci siamo chieste se
i rapporti amorosi tra giovani e meno giovani siano tutelati
effettivamente con l’accesso a misure preventive e anticoncezionali
Questa notte i più grandi ospedali di Roma sono stati oggetto di un
blitz-inchiesta da parte di studentesse (di alcune scuole di Roma e delle due
università La Sapienza e Roma 3) e precarie. L’obiettivo è quello di
tracciare una mappa di quegli ospedali in cui illegalmente si esercita
l’obiezione di coscienza sulla contraccezione di emergenza.
Verso le 22.00 piccoli gruppi di donne sono entrati contemporaneamente nelle
sale dei pronto soccorso richiedendo la cosidetta “pillola del giorno
dopo”, che deve essere assunta entro le 72 ore dal rapporto sessuale ma la
cui efficacia diminuisce col passare delle ore.
La risposta del personale medico è stata in linea di massima positiva,
tuttavia abbiamo riscontrato delle resistenze soprattutto all’ingresso dei
pronto soccorsi, in cui infermiere e infermieri ci hanno spesso invitate ad
andare in altri ospedali, adducendo a motivazione il fatto che fossero
presenti
obiettori, o presunti scrupoli etici…Fino ad arrivare a tentativi
denigratori
nei nostri confronti.
Inoltre negli ospedali s andrea, policlinico casilino , policlinico tor
vergata
si
segnala la presenza di obiettori sulla pillola e la prescrizione di questa
in tempi non prevedibili.
Denunciamo comunque il fatto che vi siano ospedali finanziati a livello
statale
(il policlinico gemelli , l’ospedale s. pietro e il fate bene fratelli), la
cui
gestione è affidata al Vaticano, in cui l’omissione di soccorso per la
contraccezione d’emergenza è prassi legale
In un ospedale (il CTO) è stata negata la pillola, e nonostante ciò si
voleva far pagare il ticket,PER OTTENERE LA DICHIARAZIONE DA PARTE DEL
MEDICO DI AVER NEGATO IL SERVIZIO .
L’obiezione di coscienza per la pillola del giorno dopo è un abuso, in quanto
si tratta di una contraccezione di emergenza che ha un effetto
non abortivo, non prevede restrizioni d’uso (è un
farmaco che rientra nella “classe 1 “dell’ OMS) e deve essere prescritta
senza diagnosi.
Ribadiamo inoltre che la salute deve essere un sevizio pubblico e gratuito per
tutti e tutte, migranti e cittadini/e italiani/e: per questo
riteniamo inaccettabile il costo del ticket (solo per farsi prescrivere una
pillola ) pari a 25 euro che devono essere sommate al costo del farmaco(circa
13 euro). Solo un ospedale (S. Giovanni) ci ha infatti prescritto la pillola
senza ticket. Dovrebbe essere inoltre fatta
chiarezza sul pagamento PRIMA che sia impossibile evitarlo, visto che in quasi
tutti gli ospedali ci sono stati presi i dati senza dirci subito che
successivamente si sarebbe dovuto pagare, in ospedale o a casa (violando per
altro la privacy di tutte quelle che abitano con i propri genitori e che non
disponevano della somma).
La nostra azione è volta a rimettere al centro del dibattito pubblico la
libertà delle donne nella gestione del proprio corpo, troppo spesso utilizzato
strumentalmente per dare avvio a provvedimenti dettati dalla morale cattolica
che limitano la possibilità di scegliere una sessualità e una maternità
consapevole. Per questo obiettiamo gli obiettori. Tutte le donne devono avere
accesso ad una laica e libera informazione su
sessualità e prevenzione, che agendo prima dell’emergenza educhi a una
sessualità consapevole; a un sistema di welfare universale che consenta
prestazioni sanitarie gratuite e servizi che ne sostengano
l’autodeterminazione, a partire da consultori, asili pubblici e centri
antiviolenza.

La libertà e i diritti delle donne non saranno il prezzo da pagare in questa
crisi.

Né ora né mai.
Studentesse e precarie

pillolissima2009@gmail.com

 

 

Consigli pratici contro l’ostruzionismo ospedaliero
*

* Fatti sempre registrare all’entrata del Pronto Soccorso

* Chiedi al personale medico e infermieristico con cui vieni in
contatto di qualificarsi

* Se ti dicono che il ginecologo di turno non può riceverti, chiedi
il motivo e le sue generalità

*
Fatti rilasciare una cartella di Pronto Soccorso contenente
i motivi della mancata prescrizione

*Se si rifiutano di aderire a queste tue legittime richieste e ti
allontanano senza giustificato motivo, chiama subito le forze
dell’ordine e denuncia il tutto sul posto in loro presenza

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decoro urbano a via giulia

Ieri,* il consigliere Gasperini*, con grande enfasi annunciava l’inizio di
un *piano straordinario di decoro urbano*, a partire dalle sette del
mattino, con un impiego straordinario di mezzi e uomini dell’ama per
ripulire il centro storico dalle "scritte".
Si è scelto di cominicare da *via Giulia*, forse non ha caso – visto che è
da sempre la via del *liceo Virgilio*, nota fucina di *writers* e sovversivi
di ogni genere.
E così, mentre magari il famoso *"asino volante"* (graffito nella
centralissima via di tor di nona) solo pochi mesi fa veninva riconosciuto
patrimonio della città, altri graffiti forse ancor piu’ belli non avranno la
stessa fortuna perchè non sopravviveranno abbastanza a lungo.
*Così come tanti ricordi, tanti segni, tanti momenti, tanto amori brevi o
lunghi o immaginati, tanti momenti di vita di centinaia di ragazze e
ragazze, hanno iniziato ad essere cancellati da una triste vernice
giallognola.*
In una città con le* periferie sempre piu’ degradate* ed abbandonate, ed un
*centro storico in cui la qualità della vita è sempre piu’ attaccata* dalla
trasformazione in divermentificio consumista, *Gasperini ha scelto di
spendere così i soldi pubblici*, ed ha anche il coraggio di vantarsene.
Gli studenti e le studentesse del Virgilio hanno detto la loro. E così,
oggi, al termine di una assembea sulle speculazioni edilizie ed urbanistiche
a roma (i problemi di cui gasperini non parla, a partire dall’espulsione dei
ceti popolari dal centro della città), hanno segnato sul muro, con una
scritta *"out of control",* la propria impossibilità di essere rinchiusi in
un centro storico vetrina e la la ingovernabilità delle loro vite e dei loro
desideri.
*collettivo autorganizzato giovanile contro la precarietà*
**

*Segue il comunicato del collettivo "cani sciolti" del liceo virgilio. 

*
Oggi 4 Febbraio 2009 ad un giorno dall’ applicazione dell’ ordinanza per il
decoro urbano, ennesimo tassello della militarizzazione del centro storico,
a via giulia gli studenti del collettivo "cani sciolti" del Virgilio, hanno
fatto una scritta murale: "out of control", per esprimere il loro dissenso
nei riguardi del crescente rifiuto dei giovani nel centro storico da parte
delle istituzioni che vogliono trasformare questo quartiere in una vetrina
pulita non permettendo a chi differisce dai loro modelli di viverlo.
Nonostante pattuglie, divieti e presidi continueremo a sporcare la loro
vetrina.

OUT OF CONTROL! 

*… Nessuna Gabbia … Nessuna Catena …*

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siamo tutt* CLANDESTINI ALL’OMBRA DELL’AUTORITà (5/2 INCONTRO DIBATTITO SUL PACCHETTO SICUREZZA)

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TRASTEVERE LIBERA

vi ricordate…

TRASTEVERE LIBBERA DA FASCI GENDARMI ASSESSORI BASTARDI TRASTEVERE LIBBERA!

 

 

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Serata a sostegno della mobilitazione contro il pacchetto sicurezza

 

 

 

 

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NO VAT 2009

NO VAT 2009
Autodeterminazione, Laicità,, Antifascismo, Liberazione, Cittadinanza

Manifestazione Nazionale
Roma, 14 febbraio `09
Concentramento in Piazza della Repubblica – ore 14

 

Domenica 25 gennaio, ore 11 – 17
Assemblea nazionale organizzativa
Roma, CSOA Forte Prenestino, via Federico Delpino
 

LA PIATTAFORMA
A ottant´anni dai Patti lateranensi tra Pio XI e Mussolini (11 febbraio
1929), in piena crisi del sistema neoliberista permangono le connivenze
tra stato autoritario e Vaticano, vero cuore del Concordato. Decenni di
sdoganamento istituzionale del fascismo trovano rispondenza nel
revisionismo di Ratzinger su Pio XI e Pio XII, complici del fascismo,
del nazismo e della deportazione ed eliminazione dei `diversi´.
Stipulati per la difesa dei reciproci privilegi, i Patti lateranensi e
la loro versione aggiornata nel Concordato dell´84 sono potenti
strumenti di controllo. In loro nome la religione cattolica e i suoi
simboli continuano ad imperversare, alimentando la logica dello
"scontro di civiltà" e un clima in cui autodeterminazione, laicità,
ateismo e libertà di pensiero sono stigmatizzati e spesso puniti come
atti di terrorismo culturale.
La manifestazione NO VAT – rivendicando autodeterminazione, laicità,
antifascismo, liberazione e cittadinanza – ha l´obiettivo di denunciare
il progetto di egemonia del Vaticano e la sua funzionalità ad un
sistema sessista, fascista e razzista, nonché il suo ruolo nella
gestione delle crisi del sistema neoliberista.
Come in un gioco delle parti, in tempi di crisi economica, (a un
welfare differenziale e ridotto all´osso) alla progressiva distruzione
di uno stato sociale che, almeno sulla carta, offriva garanzie a tutte
e tutti, la chiesa fa eco con "soluzioni" caritatevoli discriminatorie
e familiste
Intanto i tagli all´istruzione e alla sanità pubblica continuano a
garantire un incessante flusso di denaro nelle casse di scuole e
università confessionali, di cliniche e ospedali cattolici.
La distruzione della scuola pubblica denunciata dall´"onda studentesca"
dell´autunno 2008, ha non solo la finalità di indirizzare altrove le
risorse, ma anche quella – ben più grave nei tempi lunghi – di
sottrarre alle nuove generazioni gli strumenti di conoscenza, di
crescita del senso critico e di conseguente lettura dei meccanismi di
potere.
In Italia le associazioni cattoliche ingrassano il portafogli tra
interventi sociali e gestione diretta di alcuni CIE – Centri di
identificazione ed espulsione – e CARA – Centri d´accoglienza dei
richiedenti asilo. Così facendo avallano la gestione securitaria del
fenomeno dell´immigrazione e controllano un esercito di riserva di
lavoratori e lavoratrici provenienti da altri paesi. E intanto si
accaparrano la gestione delle emergenze internazionali per moltiplicare
il business: aids, campi profughi, aiuti umanitari.
Sul piano ideologico, le gerarchie vaticane difendono e rafforzano la
subordinazione patriarcale di un sesso all´altro, facendo guerra al
concetto di gender che decostruisce la "naturalità" dei ruoli tra donne
e uomini e portando questa guerra ideologica nell´ambito della loro
costante intromissione nella politica non solo degli stati ma anche
degli organismi internazionali (ONU, Unione Europea).
Il papato dell´integralista Ratzinger, attraverso il controllo sulla
nascita e sulla morte pretende di gestire e ridisciplinare i corpi e le
forme di vita; gli anatemi vaticani contro ogni istanza di
autodeterminazione vanno di pari passo al moltiplicarsi di ordinanze e
divieti di sindaci-sceriffi. La famigliola da pubblicità televisiva è,
così, imposta da stato e chiesa come modello unico di rispettabilità e
chi non vi corrisponde diventa indecoroso/a quando non addirittura
pericoloso/a.
A ottant´anni dai Patti lateranensi, stato e gerarchie vaticane mirano
a neutralizzare il conflitto sociale stigmatizzando e criminalizzando
tutte le "diversità", costruendo nuove marginalità, nuovi "scarti",
cioè soggettività che devono essere espulse dal senso comune e dalla
categoria di normale, per addossare loro la "colpa" dell´insicurezza.
Sappiamo bene cosa si nasconda dietro queste campagne d´odio: la paura di perdere i privilegi e il potere.
Ma la loro paura non vogliamo pagarla noi!
Alziamo la testa. Diciamo con determinazione che non abbiamo paura di far paura.
Denunciamo le connivenze tra stato e chiesa nella gestione delle
politiche securitarie, razziste, transfobiche, lesbofobe, omofobe e
misogine e torniamo di nuovo in piazza il 14 febbraio 2009, con la
manifestazione NO VAT per
• l´autodeterminazione e la libertà di scelta responsabile in ogni fase della vita;
• l’istruzione pubblica e laica e l’abolizione dell’ora di religione;
• un sistema sanitario pubblico e laico;
• uno stato sociale che risponda alle necessità reali dei diversi soggetti;
• i diritti e la piena cittadinanza di lesbiche, trans, gay e migranti;
• l´eliminazione delle leggi ideologiche dettate dal Vaticano e la
cancellazione della legge 40/2004 sulla procreazione medicalmente
assistita;
• l’abolizione del Concordato e dei privilegi derivanti (esenzione ICI, otto per mille…).
 
Coordinamento Nazionale Facciamo Breccia
http://www.facciamobreccia.org
mailto:info@facciamobreccia.org
 
 per aderire:
mailto:adesioni@facciamobreccia.org
 
per contribuire:
C/C: 6725417 – ABI: 01030 – CAB 02800: – CIN: V
PRESSO MONTE DEI PASCHI DI SIENA AG. FIRENZE SEDE
INTESTATO A: AZIONE GAY E LESBICA Firenze
codice IBAN IT70V0103002800000006725417
causale: manifestazione NO VAT
 

 Fuoricampo Lesbian Group > Officina di Studi, Arte e Politica lesbica.
website: http://www.fuoricampo.net
e-mail: info@fuoricampo.net
tel: 3391408010
 
Associazione Fuoricampo
Casella Postale 2206 agenzia Emilia Levante
40137 Bologna – Italia

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manifestazione a Piazzale della Radio per Sabato 24 Gennaio alle 17:30.

 

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Il 19 gennaio l’organizzazione
neonazista Casapound[1] ha occupato una
struttura comunale in via Pellati, al quartiere Portuense. Ancora una volta la
destra estrema tenta di mettere piede in una parte di Roma che negli anni ha
saputo mantenere alta l’attenzione e prevenire che si aprissero nuove sedi
fasciste, sempre attenta alle tante culture che la abitano.

Questo spazio, originariamente
destinato ad un centro ricreativo per anziani, è stato per un paio di giorni
presidiato da qualche decina di nostalgici, che dichiarano di voler riavviare
al suo interno l’attività dell’associazione “Anni verdi”[2], già
chiusa per aver sottratto alla sanità laziale ben 1.200.000 euro, speculando
sui servizi ai disabili. Tutto questo con il beneplacito di consiglieri
comunali e municipali del PDL, che stanno garantendo a questi pochi e marginali
squadristi, l’apertura di una trattativa per l’assegnazione in zona di un posto
pubblico, pagato con soldi pubblici.[3]

Il sindaco Alemanno, e buona
parte della maggioranza, che non ha mai rinnegato il proprio attivismo
fascista, sono saliti al Campidoglio con il proposito di cambiare radicalmente
il volto di questa città. Non possiamo permettere che ciò avvenga con la
legittimazione di chi ha compiuto decine di aggressioni e intimidazioni ai
danni di immigrati, studenti ed attivisti di sinistra, come quella che ha
portato all’omicidio di Renato Biagetti[4], sul
litorale di Focene, o quella contro gli studenti in Piazza Navona lo scorso
ottobre[5].

Esprimiamo la nostra ferma
opposizione a qualsiasi assegnazione di beni pubblici a chi rivendica la
cultura dello squadrismo fascista, rendendo sempre più invivibili le nostre
città.

Convochiamo una manifestazione in Piazzale della Radio per
Sabato 24 Gennaio alle 17:30.

 

Antifascist* di Roma

 

Roma, 23/1/2009


 

[3] http://www.fabriziosantori.com/

 

[4]veritaperrenato.noblogs.org

 

[5] http://www.tmcrew.org/antifa/

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Appello per la cotruzione di una mobilitazione contro il pacchetto sicurezza

 

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Appello per la cotruzione di una mobilitazione contro il ddl 733: Lunedì
19
Gennaio Sit – in sotto il Senato e Sabato 31 Gennaio Manifestazione a Roma
Il 19 gennaio prossimo è prevista in Senato la discussione del "Pacchetto
sicurezza" (DdL 733), che provocherà una grande trasformazione del quadro
normativo italiano, già fortemente repressivo e discrezionale nel suo
impianto.
Le norme contenute nel Pacchetto, infatti, prevedono una politica
esplicitamente
fondata su misure segregazioniste e razziste per le persone migranti, con o
senza permesso di soggiorno, le prime a essere additate come figure
pericolose e
causa di "allarme sociale", e su nuove e ancora più drastiche misure
repressive
contro chiunque produca conflitto e non rientri dentro le strette maglie
del
controllo.
Le norme del pacchetto sicurezza colpiscono in primo luogo le persone
migranti.
Se il Pacchetto sarà approvato chi è senza permesso di soggiorno non
potrà
più: andare al Pronto Soccorso e ricevere cure mediche, riconoscere figli
e
figlie, sposarsi e inviare soldi a casa. Il Ddl introduce inoltre: la
detenzione
nei CIE (ex CPT) per 18 mesi; la tassa di 200 euro su richiesta e rinnovo
del
permesso di soggiorno; controlli ancora più stretti per acquisire la
cittadinanza; il reato d’ingresso illegale nello stato.
Altre norme, alcune già sperimentate sui/sulle migranti, vengono estese al
resto dei cittadini e delle cittadine che non si adeguano alla retorica del
"decoro urbano": l’obbligo di dimostrare l’idoneità alloggiativa per
ottenere
l’iscrizione anagrafica (che colpisce migranti, senzatetto, occupanti e
chiunque
non possa permettersi un’abitazione “idonea”); le norme anti-graffito;
l’inasprimento delle norme per il reato di danneggiamento.
Questo delirio securitario esplode mentre i governi decidono di sostenere
le
aziende e le banche in difficoltà, invece di pensare a nuove politiche
sociali
di sostegno alla cittadinanza colpita dalla crisi. Scaricando, tra l’altro,
tutto il lavoro di cura sulle donne: in quest’ottica, l’unica immigrazione
che
sembra piacere è quella delle “badanti”. Ai sindaci e ai prefetti
sceriffo
si attribuiscono nuovi poteri, mentre il Ddl Carfagna criminalizza e
stigmatizza
le prostitute, imponendo norme di comportamento a tutte e tutti.
La loro risposta alla crisi è il governo della paura. La risposta, in
Italia
come in Europa, da Milano a Castelvolturno, da Atene a Malmöe… è stata
un
grido di rabbia e libertà:
NON ACCETTIAMO LA SOCIETA’ DEL RAZZISMO, DELLO SFRUTTAMENTO E DEL
CONTROLLO!
Lunedì 19 gennaio appuntamento per tutti e tutte alle 10:00 sotto il
Senato a
Piazza Navona per un Sit-In che duri fino a sera, per far sentire la nostra
voce
mentre nelle aule verrà votato il disegno di legge.
Migranti e attivisti campani parteciperanno al presidio romano del 19
gennaio
perché la strage di Castel Volturno non sia dimenticata, contro la
repressione
messa in atto dalle retate di polizia all’American Palace e per i diritti
di
richiedenti asilo e rifugiati .
Sabato 31 gennaio saremo ancora in strada con un corteo che attraverserà
la
città, toccando alcuni luoghi simbolo. Appuntamento alle 14.30 a Porta
Maggiore
per proseguire per Piazza Vittorio e Termini fin sotto al Ministero
dell’Interno, per ripensare insieme un’idea di cittadinanza che
garantisca a
tutt@ i diritti fondamentali e la libertà di scelta e di movimento. Le
assemblee che stanno preparando questi appuntamenti hanno visto una
larghissima
e composita partecipazione da parte di donne e uomini migranti, attivisti
e
singoli, studenti, centri sociali, reti e movimenti autorganizzati attivi
sui
piani più diversi, dal diritto all’abitare alla libertà dei saperi, dal
reddito alla questione di genere. La libertà di movimento delle migranti e
dei
migranti, messa ancora una volta sotto accusa dalle disposizioni del
pacchetto
sicurezza e dalle altre proposte xenofobe del pacchetto “anticrisi”, è
centrale per poter ribadire, in continuità con i movimenti che hanno
riempito
le piazze negli ultimi mesi, che “Non pagheremo noi la vostra crisi!”
Contro il Pacchetto Sicurezza e il modello di società che impone
Per l’abolizione immediata della Bossi/Fini, perché perdere il lavoro a
causa
della crisi rappresenta per le persone migranti una condanna alla
clandestinità
Per la regolarizzazione di tutte e tutti
Contro il legame tra permesso di soggiorno e contratto di lavoro,
dispositivo
di controllo che imprigiona i migranti e le migranti e rende precaria la
vita di
tutte e tutti
Contro le classi separate per i bambini e le bambine stranier@
Contro la militarizzazione dei confini e delle città
Contro l’ansia e la paura in cui vorrebbero farci vivere
Per ripensare insieme un’idea di cittadinanza che garantisca a tutt@ i
diritti
fondamentali e la libertà di scelta e di movimento
LUNEDI’ 19 GENNAIO 2009: SIT- IN SOTTO IL SENATO dalle 10:00 a
Piazza
Navona
SABATO 31 GENNAIO 2009: MANIFESTAZIONE A ROMA alle 14:30 a Porta
Maggiore
Invitiamo tutti e tutte – migranti, studenti e studentesse, scuole in
mobilitazione, associazioni, movimenti di lotta per l’abitare, centri
sociali,
movimenti di donne, femministe e lesbiche, comitati di cittadini e
cittadine,
precari e precarie, lavoratori e lavoratrici, personale medico e sanitario,
artisti e artiste – a partecipare, a moltiplicare le iniziative anche nelle
altre città e a coordinarci per dare più voce alla nostra rabbia:
NOI… NON ABBIAMO PAURA!
RETE CONTRO IL PACCHETTO SICUREZZA
Per adesioni, informazioni, contributi, per mettere in rete le iniziative
locali e dislocate nelle città attraverso questo blog
http://nopacchettosicurezza.noblogs.org inviate un’e-mail a:
pacchettosicurezza@anche.no 

 
clicca sul volantino per ingrandiRLO

 
art.3) più facile la cittadinanza a chi si sposa e fa figli
"Con la disciplina che si intende introdurre, infatti, la durata minima
della residenza necessaria all’acquisto della cittadinanza da parte del
coniuge
straniero residente in Italia raddoppiera` in caso di matrimonio con
prole (da sei mesi ad un anno) e addirittura quadruplichera` in caso di
matrimonio
senza prole (da sei mesi a due anni); mentre la durata minima del
matrimonio necessaria all’acquisto della cittadinanza da parte del coniuge
straniero residente all’estero rimarra` immutata in caso di matrimonio
senza prole (3 anni) e subira` un dimezzamento in caso di matrimonio
con prole (da 3 anni a 18 mesi)."
viene specificato che la norma serve a diminuire le richieste di cittadinanza
art.5) non c’entra niente con l’analisi di genere, ma non si possono
imbrattare edifici "quando al fatto consegue un pregiudizio del decoro
urbano" il che ovviamente è totalmente a discrezione di chi ti multa.
art.6) partecipazione di maggiorenni con minorenni a reati = ti fanno il
culo come se fosse tua la responsabilità.
art.7) decadenza dell’esercizio della potestà genitoriale per chi porta i
figli minori di 14 anni a mendicare: il che si tradurrà in molti più
bambini rom in case famiglia
art.11) "il tribunale dispone la confisca dei beni sequestrati di cui la
persona, nei cui confronti e` instaurato il procedimento, non possa
giustificare la legittima provenienza e di cui, anche per interposta
persona
fisica o giuridica, risulti essere titolare o avere la disponibilita` a
qualsiasi titolo in valore sproporzionato al proprio reddito, dichiarato
ai fini delle imposte sul reddito, o alla propria attivita` economica"
attenzione ai regali!!!
art.16) "L’iscrizione anagrafica e` subordinata alla verifica, da parte
dei competenti uffici comunali, delle condizioni igienico-sanitarie
dell’immobile in cui il richiedente intende fissare la propria residenza,
ai sensi delle vigenti norme sanitarie"
art.17) senza permesso di soggiorno non si possono mandare soldi alle
famiglie
art.19) inasprimento norme per stato di ebrezza alla guida
http://www.senato.it/service/PDF/PDFServer/BGT/00302495.pdf 

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Nuova ordinanza per TRASTEVERE

A partire da domani sera, quando diverranno operative le ordinanze sul centro storico, attiveremo un’attività di controllo sulla effettiva attività delle task-force operative la sera. Da una parte per denunciare eventuali abusi di potere, e dall’altra per testimoniare se – come sembra fino ad ora – la
attività di controllo sia solo finalizzata non al "rispetto delle
regole" e tantomeno alla "vivibilità del centro" ma solo a cacciare
qualche solito noto dalla vetrina del centro
(con il paradosso
di dare la caccia ad un ragazzo che beve una birra su uno scalino, o ad
un venditore di rose, ed invece essere tolleranti con risse e spaccio
all’interno di costosi locali).

 
Inizieremo, invece, dal pomeriggio una attività di volantinaggio per promuovere  una assemblea aperta del quartiere trastevere per venerdì 23 gennaio,
alla quale stiamo invitato tutte le realtà associative, tutti i
residenti, i lavoratori, i frequentatori, gli animatori, gli studenti,
i rappresentati delle istituzioni locali.
 
Notiamo, peraltro, le modalità caotiche dell’entrata in vigore di questa ordinanza – a conferma della pessima politica di alemanno tutta improntata sulla imposizione di forza.
 
Ribadiamo infine che le decisione annunciate sono gravissime,
e dietro le alcune belle parole appoggiano appieno le peggiore
speculazioni in atto nel centro storico. 
 
Si incentiva un uso del quartiere sempre piu’ consumista ed alienato (sarà
vietato bere una birra in piazza facendo quattro chiacchiere,
indirizzando invece a fare un tour fra i costosi locali – dopo le due,
se una pizza al taglio non potrà vendere una lattina sarà invece
possibile consumarla all’interno di un disco-pub). Non si fa nulla per incentivare una socialità diversa e la produzione culturale, da sempre caratteristiche del quartiere (spazi culturali aperti, piazze attrezzate, servizi). E nulla si fa, in effetti, per concretamente ridurre l’impatto dell’influsso serale sul quartiere (non si parla di bagni pubblici, non si parla di servizi straordinari di nettezza urbana o di null’altro di concreto).
 
Non ci stupisce che per preparare questo piano non siano state coinvolte le mille realtà che attraversano il quartiere (gli studenti ed i lavorati della zona, i piccoli artigiani ambulanti, gli artisti, e tanto altro ancora).
 
E non ci stupisce, se questa è la idea del quartiere di Alemanno e del nuovo Prefetto,
tutta in mano a costosi ed esclusivi locali (e proprio attorno a questi
si sono sviluppati numerosi episodi di cronaca) ed ai turisti, il 12
dicembre gli studenti ed i ragazzi del quartiere che hanno occupato
simbolicamente gli stabili abbandonati in via induno per chiedere che quello spazio divenisse una risorsa per tutto il quartiere, abbiano trovato come risposta duecento agenti antisommossa, trenta identificati, minorenni portati in commissariato.
 
Vvolevano
mettere a tacere chiunque immaginasse un quartiere diverso. Ma questa è
la nostra città, e certo zitti non intendiamo rimanere.
 
collettivo autorganizzato degli studenti e le studentesse di roma
occupanti di via induno        
                                          
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