Nuova ordinanza per TRASTEVERE

A partire da domani sera, quando diverranno operative le ordinanze sul centro storico, attiveremo un’attività di controllo sulla effettiva attività delle task-force operative la sera. Da una parte per denunciare eventuali abusi di potere, e dall’altra per testimoniare se – come sembra fino ad ora – la
attività di controllo sia solo finalizzata non al "rispetto delle
regole" e tantomeno alla "vivibilità del centro" ma solo a cacciare
qualche solito noto dalla vetrina del centro
(con il paradosso
di dare la caccia ad un ragazzo che beve una birra su uno scalino, o ad
un venditore di rose, ed invece essere tolleranti con risse e spaccio
all’interno di costosi locali).

 
Inizieremo, invece, dal pomeriggio una attività di volantinaggio per promuovere  una assemblea aperta del quartiere trastevere per venerdì 23 gennaio,
alla quale stiamo invitato tutte le realtà associative, tutti i
residenti, i lavoratori, i frequentatori, gli animatori, gli studenti,
i rappresentati delle istituzioni locali.
 
Notiamo, peraltro, le modalità caotiche dell’entrata in vigore di questa ordinanza – a conferma della pessima politica di alemanno tutta improntata sulla imposizione di forza.
 
Ribadiamo infine che le decisione annunciate sono gravissime,
e dietro le alcune belle parole appoggiano appieno le peggiore
speculazioni in atto nel centro storico. 
 
Si incentiva un uso del quartiere sempre piu’ consumista ed alienato (sarà
vietato bere una birra in piazza facendo quattro chiacchiere,
indirizzando invece a fare un tour fra i costosi locali – dopo le due,
se una pizza al taglio non potrà vendere una lattina sarà invece
possibile consumarla all’interno di un disco-pub). Non si fa nulla per incentivare una socialità diversa e la produzione culturale, da sempre caratteristiche del quartiere (spazi culturali aperti, piazze attrezzate, servizi). E nulla si fa, in effetti, per concretamente ridurre l’impatto dell’influsso serale sul quartiere (non si parla di bagni pubblici, non si parla di servizi straordinari di nettezza urbana o di null’altro di concreto).
 
Non ci stupisce che per preparare questo piano non siano state coinvolte le mille realtà che attraversano il quartiere (gli studenti ed i lavorati della zona, i piccoli artigiani ambulanti, gli artisti, e tanto altro ancora).
 
E non ci stupisce, se questa è la idea del quartiere di Alemanno e del nuovo Prefetto,
tutta in mano a costosi ed esclusivi locali (e proprio attorno a questi
si sono sviluppati numerosi episodi di cronaca) ed ai turisti, il 12
dicembre gli studenti ed i ragazzi del quartiere che hanno occupato
simbolicamente gli stabili abbandonati in via induno per chiedere che quello spazio divenisse una risorsa per tutto il quartiere, abbiano trovato come risposta duecento agenti antisommossa, trenta identificati, minorenni portati in commissariato.
 
Vvolevano
mettere a tacere chiunque immaginasse un quartiere diverso. Ma questa è
la nostra città, e certo zitti non intendiamo rimanere.
 
collettivo autorganizzato degli studenti e le studentesse di roma
occupanti di via induno        
                                          
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