VOGLIAMO SPAZI, CI DANNO POLIZIA
il giorno dello sciopero trecento studenti e giovani hanno occupato
simobolicame gli stabili in via Induno di proprietà dei
Monopoli di Stato, abbandonati da piu’ di dieci anni
volevamo rimanere due giorni in quello spazio per
farlo vivere, denunciandone l’abbandono e chiedeno che fosse assegnato
a tutto il quartiere e non venduto a qualche privato
la risposta, nella città di Alemanno, è stata uno sgombero attuato dai reparti antisommossa
Ieri mattina, al termine di una delle numerose manifestazioni nel
corso dello sciopero generale contro chi vorrebbee far pagare a noi la
crisi, oltre trecento studenti e ragazzi hanno occupato gli stabili abbandonati in via Induno, sotto il cinema Nuovo Sacher.
Si tratta di ampi locali, un tempo adibiti a palestre, che sono abbandonati da oltre dieci anni. La proprietà è del Ministero delle Finanze (Monopoli di Stato). Nel 2003 furono stanziati 160.000 euro per la "ristrutturazione" dei locali. Ristrutturazione iniziata e mai completata, nonostante il bando prevedesse un mese di lavori.
L’ennesimo spazio del patrimonio pubblico abbandonato, ed oggetto di progetti speculativi. Risulterebbe, infatti, in un elenco di proprietà pubbliche che prossimamente dovrebbero essere vendute a privati. Una ennesima speculazione, che questa volta vede in prima persona coinvolto proprio il Ministero dell’on.Tremonti, responsabile
della finanziaria e dei provvedimenti che stanno tentando di scaricare
su altri il costo di una crisi la cui responsabilità è anzitutto di
banche e speculatori.
Gli occupanti hanno subito annunciato di voler rimanere in quegli stabili per due giorni (nei quali erano previsti momenti di socialità e cultura, proiezioni gratuite, un pranzo sociale, una esposizione artistica) per denunciare ad il quartiere e la città lo scandalo di quello spazio abbandonato, in un quartiere – da anni snaturato da speculazioni edilizie, sfratti, commercializzazione – dove gli spazi sociali sono ormai quasi del tutto assenti.
Gli occupanti hanno anche subito proposto al Comune ed al I
Municipio di aprire un tavolo di confronto con la proprietà ed il
quartiere per determinare un uso sociale di quello spazio. Un simile spazio, si proponeva, poteva ospitare le associazioni
del quartiere, una biblioteca informatica, uno spazio di aggregazione
anche sportiva per i "pischelli", una sala proiezione.
Inttrno alle 18.00 di ieri sera, dopo circa sei ore di presidio, gli
stabili sono stati sgomberati. Sono state identificate decine di
persone, portati in commissariato ragazzi minorenni, annunciate
raffiche di denunce.L’operazione è stata diretta da niente meno che dal
capo della Digos di Roma.Sono stati impiegati decine e decine di agenti
dei reparti antisommossa di carabinieri e polizia schierati con caschi
e manganelli. Molte camionette e diversi blindati. E’ stata persino
chiuso per intero la circolaione su via induno. In una giornata in cui
il traffico era impazzito e c’erano altre emergenze, non si è avuto
nessuno scrupolo ad aumentare i disagi nel quartiere o ad impiegare un
centinaio di agenti, fra forze dell’ordine e vigili urbani, pur di
farci tacere.
A fronte di chi denunciava l’abbandono di uno spazio pubblico, ed il
probabile acquisto da parte di privati, e proponeva invece rendere quel
luogo una risorsa per tutti e tutte, la risposta delle istituzioni di
questa città è stata inequivocabile.
Degli stabili di via Induno, come di ogni altro spazio abbandonato
sui quali si muovono interessi speculativi, non bisogna neppure provare
a parlare. In questa città qualcuno vorrebbe ricondurre ogni voce di
denuncia, di protesta, di proposta al silenzio – a costo di farlo con
agenti antisommossa.
Una occupazione simoblica di uno spazio pubblico abbandonato con la
richiesta di usarlo per il quartiere è già troppo, per chi tiene
l’ordine in questa città. Ci domandiamo, anche, se in quanto accaduto
ieri sia collegato anche all’insediamento del nuovo Prefetto, che in molti hanno detto aver sostituito il precedente perchè non gradito al sindaco Alemanno perchè "troppo morbido".
NOi NoN AbbIaMO PAURA e NoN Ci FeRmErEmo QuI
occupanti di via induno